Autore Hamish Blakely

lunedì 9 maggio 2011

A C. creatore di Magie nella Magia del Tango

Non è che ballare con te sia poco importante, è tutto il mio Tango, tutto quello che ho cercato fin'ora, nella musica, nel cielo azzurro e nei temporali, dietro l'angolo di una strada.
Batticuori, lacrime, sorrisi, raffiche di vento, gocce di miele cadute dal cielo. Scorci di sole che bucano le nubi, petali setosi e profumati, pioggia a catinelle.
Questo è il Tango fra le tue braccia.

Ma il tuo abbraccio, il tuo abbraccio...

Potente, come la stretta intensa e leggera che mi toglie il respiro.
Impetuoso come un temporale estivo, lampi e tuoni e lava incandescente nel mio cuore.
Morbido come il tuo viso, a cui appoggiare leggermente la punta del naso, come un gatto in cerca di carezze.

Nel tuo abbraccio riesco quasi a percepire il mio cuore battere all'impazzata.
Attraversare il tuo corpo, pulsare sulla tua schiena, sotto le mie dita, assetate dell'aria che respiri, affamate dei muscoli che si tendono, della forza che sprigioni.

Il tuo abbraccio, il tuo abbraccio...

E' tutto, è niente,
è affanno, inquietudine, conforto, passione, dolcezza e lacrime, esaltazione e malinconia,
è sangue che corre, corre, corre nelle vene, è gioia e frustrazione,
tre minuti di intensa assoluta emozione, è vita che rinasce,
la mia.

sabato 29 gennaio 2011

L'abito

L'abito, ma non un abito qualunque, l'abito per ballare il Tango.

Un abito di desiderio, rosso come il rubino, come le rose del mio giardino, di un rosso cupo, evocativo di grande passioni e di dolore intenso, rosso come il sangue bollente che corre e scorre nelle mie vene.

Serico, per vestirmi di turbamenti e trepidazione, bruciante sulle dita, presagio di esaltazione, sofferenza, tormento.

Incrostato di pietre preziose, luccicanti come le mie lacrime, di gioia, di dolore, di rabbia o frustrazione.

Esiste quest'abito,
non nel buio del mio armadio, ma cucito addosso alla mia pelle, scorre nelle mie vene, si intuisce tra i capelli, gli occhi ne portano la luce torbida e sognante.

E lo puoi vedere quando varco quella porta, lo puoi sentire quando stringi quell'abbraccio, avvolge la mia pelle, riempie la mia anima, illumina la stanza
e poi
scompare nella notte.

lunedì 24 gennaio 2011

Riminiscenze

Mi sono chiesta perchè, a volte, affiora alla mente uno strano ricordo.
All'apparenza nulla intorno a te lo ha risvegliato.
Strano perchè fuori luogo, inappropriato, a volte inopportuno.
Sei in mezzo al traffico, tra clacson impazziti e rumore assordante.
E poi, un pizzicorino in fondo alla mente, un lampo di colore, un suono, o un odore.
E si affaccia prepotente la visione di un fatto accaduto tempo fa,
relegato in fondo a un cassetto, mai più riaperto.
Magari un ricordo tenero che mal si adatta al luogo dove ti trovi, o un ricordo di emozioni forti,
di rabbia, di dolore, quando intorno a te l'aria è frizzante e il sole splendente.
Chissà cosa lo ha risvegliato.
Chissà se la nostra mente ci lancia segnali affinchè diamo la giusta dimensione a quello che ci sta intorno,
alla vita che dobbiamo vivere e non subire.
Chissà...

Melodramma

Strani percorsi ti fa fare la vita.

Esplode nel petto la commozione per un raggio di sole, una goccia d'acqua che riflette l'azzurro del cielo.
La sensazione serica e tiepida sul palmo della mano che accarezza un gatto.
La brezza leggera che ti sfiora il viso, il gelo pungente che ti fa lacrimare gli occhi.
E ricacci tutto dentro, in fondo, in fondo, perchè non hai tempo, devi correre, la scrivania ti aspetta.
E abbandoni la contemplazione e ti dici che poi tornerai.
Ma non torni mai, perchè il momento è passato.
Non sarà più lo stesso.
Sarà altra brezza, altro gelo, altra rugiada, altri cieli, altri momenti.
Mi hai portata qui, vita.
Con un senso di incompiuto, con un melodramma nel cuore.

domenica 23 gennaio 2011

Amore Tango

Bonjour a tout le monde, je suis le Roi, je suis Tango

Sono in ritardo, come sempre, affannata alla ricerca di una perfezione assurda, che è solo un'altra prova della mia insicurezza ed un omaggio al mio Re.
Eppure scalpito perché il mio desiderio non ammette ritardo, non posso attendere un minuto di più e non posso presentarmi a Lui meno che perfetta, è il mio Re, è la stella attorno a cui ora gravita la mia vita, foriera di emozioni, dolore, amore.
E’ entrato nel mio cuore di soppiatto, una sera, un giorno, non ricordo.
Ho udito qualche nota ed è subito stato amore, tormento, intensità.
Non ti conosco, mio Re, ma ti trovo ovunque, sei la musica che accompagna le mie giornate, le emozioni che mi colgono all’improvviso, il calore di una mano che si posa sulla mia.

Farò battere il tuo cuore al ritmo del mio compàs, di modo che due cuori battano per me nello stesso istante, con lo stesso ritmo, in un crescendo di energia che sarà mio, solo mio.
Avrai una nuova luce nei tuoi occhi, perché io ti avrò fatto questo dono, ma non sarà senza prezzo perché io sono il Re, io sono il Tango.

Alla fine ce l’ho fatta, sono uscita di casa, le lancette dell’orologio che corrono frenetiche e i chilometri da macinare con quest’ansia che mi divora, sto per varcare la soglia, il cuore batte a mille.
Liscio la stoffa del mio vestito più bello, raddrizzo la schiena, un respiro profondo ed entro al Tuo cospetto.
Ed ecco che mi investi, con le tue note buie come una notte d’inverno e il bandoneòn straziante e dolente, che risveglia in me ricordi di emozioni passate e, quasi, dimenticate.
Mi avvicino a te, ma non so ancora se potrò renderti omaggio.
Scruto la sala, troppo timida per guardare occhi sconosciuti e troppo orgogliosa perché i miei occhi implorino di portarmi via sulle Tue note, tu sei Tango e possiedi la mia anima

Ecco qui, per te, piccola, un omaggio.
Con le note di Pugliese, ti farò soffrire, di una sofferenza dolce, intensa, senza fine.
Cercherai intorno a te un altro cuore che batta insieme al tuo, acceso della tua stessa fiamma, sulle sue labbra la tua stessa supplica.
Mi cercherai come si cerca la luce di una stella in una notte buia senza luna.
Questo è il prezzo, piccola mia, questo è il prezzo

Sono qui, seduta al limitare della pista, immobile e un po' impaurita, come se il solo sfiorarla con la punta del piede, potesse far esplodere l’emozione che sento crescermi dentro e che mi spaventa a morte.
E’ una lotta interiore, un alternarsi di gioia e disperazione, l’attesa che ti squarcia il cuore.
Questo è il prezzo, e lo voglio pagare tutto, in questa strana alternanza di desiderio e voglia di fuggire.

Sciocca bambina, posso sentire il tuo desiderio anche in mezzo a tutti questi cuori che palpitano, è così forte e tormentato che voglio metterti alla prova, sarai mia?

Qualcuno si avvicina, lo conosco, oddio, è bravissimo, viene proprio qui da me? Perché distolgo gli occhi? No, no, no, girati,  girati, sciocca, guardalo e lui ti riconoscerà e ti porterà lontano sulle Sue note.
Vuoi ballare? Sorriso - eh certo che voglio ballare - non essere nervosa, ce la puoi fare, respira, respira.

Mi batte il cuore, forte, forte, forte.
Respira, rilassa le spalle, ricorda gli insegnamenti. Che ti hanno detto? Che il corpo non dimentica.
Il ronzio nelle orecchie si affievolisce, sento la musica.
E’ D’Arienzo, forse, che importa, c’è solo Lui con me ed è un amante severo, pretende tutta me stessa.
No, no, così non va. Ma che fa? Non voglio fare tutte queste figure, né quella specie di acrobazie, tutte incasinate, non c’entrano per niente! E che è questo??? Questa canzone è un lamento d’amore, non senti che il re vuole la tua anima? Non vuole che tu lo omaggi con riverenze e salamelecchi, vuole sentire che i nostri cuori si uniscono al Suo, vuole che dalle nostre menti scompaia anche il minimo pensiero, che i brividi corrano lungo le nostre schiene, che il tempo della musica sia il tempo del nostro respiro.
Mi innervosisco ed è una sofferenza finire la tanda, non ho reso omaggio al mio re, sono frustrata e ancora ardente di desiderio.
La cortina è un brano di Cèsaria Evora, la malinconia del mio re è palpabile, non sono stata Sua, mi ha forse perduto? Perchè non sento nulla? Che mi succede?

Bambina, bambina, non ti angustiare così. Questo è il prezzo.
Io sono qui, per te.
Sono il tuo Re, sono il Tango.

Voglio solo fuggire, il tormento nel mio cuore è così grande che vorrei solo andar via, fuori di qui, nel buio della notte.
Vorrei un po’ di pace al pulsare del sangue nelle orecchie, alla frustrazione totale e assoluta delle mie aspettative.
Non ho saputo omaggiare il re, tutto il mio essere pensava solo a mantenere l’equilibrio e a dove mettere questi piedi maledetti, a seguire movimenti fuori tempo e privi d’emozione.
Questa sera non è sera, il re pretende il Suo prezzo e non dà nulla in cambio.
Accarezzo la seta del mio vestito più bello, le mie scarpine rosse, come il fuoco che mi arde dentro. A che serve tutto ciò? Delusa, come un amante non ricambiato.
D’impulso afferro il sacchettino di raso e decido che non posso più restare. Via le scarpette rosse, via dalla mente quella musica così dolente e amorevole, via da qui, via da Lui. Non posso più restare.

Avverto una presenza alle mie spalle. Ti sei già cambiata? Vuoi fare un’ultima tanda?
Sobbalzo. Mi giro, indifferente e attratta al contempo da quella voce
Di lui vedo solo gli occhi, neri e ardenti come la brace e un senso di riconoscimento mi avvolge all’improvviso.
So cosa c’è dietro quegli occhi, c’è la stessa passione ardente che brucia dentro di me, che ci divora e ci blandisce, che non è mai sazia di noi, eppure ci nutre e ci culla e ci diletta.
C’è il mio Re in quegli occhi e tutto il resto non conta.
Galleggio nell’aria fino alla pista, senza smettere di guardare quegli occhi e quel volto che dicono tutto senza pronunciare una parola.
Le sue mani sono calde, le sento attraverso la stoffa del vestito, la guancia liscia, tiepida, mi avvolge in un abbraccio che mi fa sentire protetta.
La prima nota.
Violini struggenti che penetrano fino in fondo alla mia anima, cos’è questo battito incessante, travolgente, che non mi dà tregua? E’ il mio cuore, è il suo cuore, è il cuore del Tango
Tutto scompare, la pista, i ballerini, il bar, le chiacchiere, i rumori.
Rimane solo la musica, rimane solo il mio Re.
Ho il fiato corto, il cuore in gola e non mi accorgo che la musica è finita, ancora stretta in un abbraccio che non vuole sciogliersi, che è tutta la vita in un istante.
Il Re ha elargito il suo dono, avvolgendoci entrambi nelle sue spire amorose.
Le parole non servono, c’è il Re con noi.

Io sono il Re, padrone delle tue emozioni e dei tuoi desideri.
Ora sei mia e ti chiederò il prezzo, ma ti farò volare senz’ali, piangere e ridere, amare e sognare, cadere e rialzarti, e amare, amare, amare…
Io sono il re, io sono il Tango

Credo di essere un’artista… sì, sì, ne sono sicura.
Ma non ho alcun talento.
Perché la mia arte è vivere
Vivere la mia sofferenza, la mia felicità.
Vivere l’azzurro del cielo e il verde dell’erba.
Vivere le note di una canzone, sognare e piangere d'amore…
Scriverò qui della mia arte e se sorriderai un poco
Sarò davvero artista